7 miti della trasformazione digitale

Una trasformazione digitale di successo può offrire vantaggi significativi. Ma per ottenere i risultati desiderati le aziende devono prestare attenzione a non imbattersi in alcuni diffusi equivoci.

La trasformazione digitale ha tutto il potenziale per essere trasformativa; se fatta bene infatti, essa può consentire alla tua azienda di trarre benefici significativi e documentabili. I concetti e le strategie alla base della trasformazione digitale non sono nuovi, ma è fondamentale avere le idee ben chiare a priori, sul percorso che si andrà ad avviare.

Di seguito sette miti da sfatare sulla trasformazione digitale, definiti dagli esperti del settore e dai leader aziendali e IT.

Ecco i principali miti (falsi) della trasformazione digitale

Mito n°1: la trasformazione digitale è una competenza IT

Con le nuove ed emergenti funzionalità digitali, è importante ricordare che la trasformazione riguarda tanto la direzione quanto il reparto tecnologico. Per avere successo le aziende necessitano di poter valutare  il futuro reale utilizzo della tecnologia per migliorare il loro modello di business e connettersi con i clienti finali. La tecnologia può essere un potente attivatore, ma necessita indubbiamente di una  struttura organizzativa allineata a supportare gli obiettivi del progetto, di una cultura che accetti le motivazioni del cambiamento, e un processo intuitivo aziendale che connetta le persone e i sistemi;  peculiarità fondamentali per un risultato rivoluzionario.

Mito n°2: la vera trasformazione è il viaggio di un chip blu

C’è ancora molta confusione su ciò che realmente è la trasformazione digitale. C’è chi pensa che equivalga ad installare un nuovo sistema ERP, di conseguenza i grandi gruppi credono di poter dominare le loro imprese semplicemente perché hanno avuto successo nel passato. Altre startup, come Amazon, Uber e Netflix, tra gli altri, hanno riscontrato un enorme successo rispetto agli operatori tradizionali nei loro rispettivi settori. Molto innovativi,  osservano i loro processi e apportano aggiustamenti per migliorarli. La maggior parte delle aziende, però, non dedica il tempo necessario per capire i propri processi aziendali o creare mappe di processo attive. Più del 70% degli intervistati dell’indagine di Villanova nel 2016 che hanno espresso interesse verso la trasformazione digitale dei dati, ha affermato di non disporre di mappe di processo attive. Questo è il momento in cui i CIO esperti possono riemergere come salvatori . “Quando i tempi sono difficili, tutti vogliono soluzioni”, i CIO possono aumentare la loro influenza nelle organizzazioni che hanno bisogno di aiuto, guidando importanti sforzi di trasformazione digitale. Il ruolo del CIO diventa quindi di fondamentale importanza per il successo di questa trasformazione.

Mito n°3: la trasformazione digitale consiste nella riduzione della forza lavoro

La trasformazione digitale usa spesso l’intelligenza artificiale e le capacità di apprendimento automatico, portando talvolta a credere che il gioco finale della trasformazione digitale sia una riduzione dei posti di lavoro per le risorse umane.

Ma, così come è assolutamente fondata l’idea che  l’IA e l’apprendimento automatico potrebbero arrivare in un futuro molto prossimo, è altrettanto vero che c’è ancora bisogno dell’importante valore aggiunto derivante dall’esperienza dell’essere umano. Maggiore è l’automazione e l’analisi di dati, più è necessario il coinvolgimento e l’apporto delle persone per guidare gli algoritmi e tenere i processi sotto controllo.

Mito n°4: la trasformazione digitale è completamente basata sulla tecnologia

C’è la percezione che le aziende abbiano bisogno di nuovi strumenti, modelli e competenze per competere in un nuovo campo di gioco. Il 78% delle aziende intervistate afferma di utilizzare la tecnologia per ottenere risultati di business, ma solo il 28% è sicuro della propria capacità di applicare la tecnologia per raggiungere gli obiettivi aziendali. Le aziende spesso mirano alla trasformazione digitale perché vedono il cambiamento degli ambienti di business circostanti e delle richieste dei clienti, senza considerare che la tecnologia da sola, non è la panacea.

Infatti le aziende che puntano alla trasformazione digitale, devono tener conto di adeguati investimenti a livello di tempo e sotto il profilo economico per la costruzione della giusta cultura, oltre che per la trasformazione della funzione IT e l’acquisizione di nuove competenze e opportunità di partnership.

Mito n°5: il buy-in esecutivo è una cosa sicura

Affinché qualsiasi progetto abbia successo, è necessario il buy-in e il supporto continuo da parte della direzione; la trasformazione digitale non è diversa. Spesso tuttavia i dirigenti senior sono titubanti nel coinvolgere tutti i compartimenti aziendali, a causa della complessità del processo.

Per intraprendere un’ iniziativa digitale giocano un ruolo assai rilevante una motivazione seria e un solido impegno da parte della direzione. Con queste carte si può intraprendere con il piede giusto il percorso di cambiamento.

Mito n°6: la trasformazione digitale porta l’armonia tra IT e Business

Una trasformazione digitale di successo richiede la collaborazione tra l’IT  e il business, ma non bisogna dare per scontato che l’armonia tra IT e business sia un risultato garantito.

A questo proposito riportiamo quanto  dichiarato da Bennett di Schneider Electric, in riferimento ai rapporti tra IT e Business Unit. “Non vanno molto d’accordo. Provengono da punti di partenza veramente differenti.” “C’è una credenza persistente da parte degli uomini d’affari di essere limitati dall’IT piuttosto che esserne abilitati; mentre ci sono stati alcuni cambiamenti di paradigma quando si tratta di IT di base, lo stesso non vale per l’IT operativo.”

Mito n°7: il viaggio digitale finisce con l’implementazione

La trasformazione digitale non è sempre la pallottola d’argento per risolvere un problema aziendale. Doggendorf, vice presidente delle operazioni aziendali e CIO per la squadra di hockey Dallas Stars NHL, afferma di  aver aperto gli occhi dopo l’implementazione di un nuovo sistema telefonico con funzionalità di reporting per tracciare i dati di vendita. “Quando i direttori delle vendite hanno iniziato a guardare i sistemi”, ha dichiarato “le esigenze hanno iniziato a diventare sempre più grandi e quando vedevano una demo puntavano sempre più in alto “. L’IT ha acquistato un sistema con molte funzionalità, e  “onestamente, l’unica cosa che usano è la dashboard”, osserva. Con il trascorrere del tempo, Doggendorf dice di aver imparato che bisogna  “spingere indietro la comunità degli utenti e ottenere un impegno da parte loro” far capire loro che useranno un nuovo prodotto e dovranno impararne i meccanismi. “Così tante volte, gli utenti ci portano una soluzione che ritengono bella, ma non si rendono conto di cosa realmente potrebbe significare per loro. Ne è un esempio il sistema telefonico, che offre la capacità di effettuare l’analisi dei dati e della Business Intelligence, ma non viene utilizzato al massimo delle sue potenzialità”.

Un’ implementazione come si deve richiede un ambiente molto maturo, e una profonda revisione della cultura aziendale.

E la tua azienda vuole intraprendere con il piede giusto questo cambiamento?

Noi come Cadtec, possiamo supportarti dandoti le informazioni di cui necessiti, o maggiori chiarimenti per sostenerti prima e durante il tuo percorso di trasformazione digitale.

Siamo a disposizione con il nostro ufficio commerciale e i nostri tecnici specializzati, per un supporto preliminare, o assistenza specifica.

Fonte dell’articolo: CIO

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Ecco perché ERP e PLM dovrebbero andare a braccetto nelle imprese manifatturiere

Il PLM controlla le Informazioni
Crea > Revisiona > Riutilizza

L’ ERP controlla le Risorse
Acquista > Revisiona > Vendi

I rischi di slegare i due sistemi

Esiste un numero significativo di aziende, dove i dipendenti, pur essendo risorse altamente specializzate e ben pagate, impiegano il loro tempo in lavori burocratici e a basso valore aggiunto. Un esempio significativo è l’inserimento manuale delle distinte materiali (BOM) nel sistema ERP: il rischio di errore umano è elevato e il metodo piuttosto superato.

Al di là del costo di personale qualificato speso solo per digitare informazioni da Excel in ERP, occorre considerare l’impatto che un errore di battitura può avere:

  • si acquistano o producono componenti errati che costano denaro e riducono il profitto.
  • si accumulano ritardi nella produzione e magari si incorre in penali di contratto.
  • il cliente è insoddisfatto.
  • la reputazione viene compromessa e il danno d’immagine è elevato.

Integrare ERP e PLM

Nelle aziende manifatturiere l’ERP e il sistema PDM / PLM dovrebbero andare a braccetto ed essere integrati tra loro!
Una soluzione PDM / PLM con una connessione bidirezionale con l’ERP consentirà di sincronizzare dati e documenti di prodotto tra i due sistemi e aiuterà a risolvere tali problemi.

PDM / PLM come Product Data Backbone

In primo luogo, il sistema PDM / PLM deve fungere da Product Data Backbone dei dati di prodotto: mette in struttura gerarchica e collega tra loro i dati e i documenti del prodotto e allo stesso tempo tiene sotto controllo versioni e revisioni.

Il Product Data Backbone garantisce che la distinta base (BOM) e i documenti associati – come specifiche, manuali, etc. – vengano automaticamente sincronizzati con il sistema ERP.

Di conseguenza,

  • chi si occupa di produzione ha sempre accesso alla versione corretta del disegno CAD da produrre.
  • chi si occupa degli acquisti ha accesso in tempo reale ai documenti e alle informazioni aggiornate (ad es. i disegni costruttivi) senza uscire dal consueto ambiente di lavoro ERP, scrivere richieste email o effettuare chiamate ai colleghi.
  • chi si occupa di progettazione ha accesso in tempo reale alle informazioni sulle componenti di acquisto presenti nell’ERP, come la quantità presente a magazzino, il prezzo, lo stato (ad es. se obsoleto…).

In sintesi

Ecco come trarre i maggiori vantaggi dell’integrazione tra i due sistemi:

  • Il PLM supporta nel progettare e rilasciare un prodotto.
  • L’ERP supporta la pianificazione, in che modo il prodotto sarà fabbricato e venduto.

Integrando ERP e PLM è possibile ottenere benefici evidenti fin da subito:

  • scambio dati rapido e sicuro tra ERP e Engineering
  • basta utilizzo di dati e documenti errati o obsoleti
  • riduzione al minimo del numero dei componenti, evitando la riprogettazione e i costi di gestione dei doppioni
  • soddisfazione del cliente ai massimi livelli
  • … è essenziale per la strategia di  digitalizzazione / Industria4.0 dell’azienda

Vuoi organizzare la conoscenza aziendale in modo razionale ed efficace? Vuoi migliorare la condivisione della conoscenza e lo scambio di informazioni tra le diverse aree aziendale senza ritardi e con la certezza di mettere a disposizione sempre dati aggiornati in tempo reale? Richiedi una demo di PRO.FILE Product & Document Lifecycle Management presso la tua sede o richiedi la documentazione del webinar di PRO.FILE Italia per approfondire l’argomento.

Fonte dell’articolo: Dimitri Baumtrok (PROCAD)

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La ricetta perfetta per guidare il Change Management con il PLM

Quando le aziende decidono di intraprendere un progetto PLM (Product Lifecycle Management) si aspettano di ottenere un cambiamento radicale nei risultati di business. Come? Fornendo l’accesso a dati di qualità, snellendo e razionalizzando i processi di sviluppo prodotto, migliorando l’efficienza aziendale. Molto spesso si definiscono obiettivi troppo alti e pretenziosi e – dopo grossi investimenti e sforzi – i benefici attesi non vengono raggiunti.

Le trasformazioni digitali basate sul PLM sono difficili perché abbracciano attività interdipartimentali, incrociando/scontrandosi con processi, cultura e sistemi ben consolidati e radicati. McKinsey & Company, nella sua ricerca The Inconvenient Truth About Change Management, afferma che circa il 70% di tutti i programmi di cambiamento falliscono. E il PLM non fa eccezione.

Perciò come occorre comportarsi? Esiste una ricetta segreta per affrontare le minacce comuni agli interventi di Change Management di successo?

Inizia la tua iniziativa di cambiamento con gli ingredienti giusti

Crea una visione convincente per il cambiamento: è la chiave per iniziare bene l’iniziativa PLM. Parti dal risultato in mente. La tua visione è una “immagine” di ciò che aspiri a raggiungere con il tuo programma di trasformazione PLM.
La tua visione deve andare oltre l’iniziativa di cambiamento stessa… oltre il problema che deve risolvere, per uno scopo più ampio e più significativo.
Una buona visione deve essere chiara e semplice: deve fornire direzione, ispirazione e impegno al cambiamento. Perché vale la pena cambiare? Ad esempio: per sviluppare prodotti o servizi migliori, per essere la prima azienda del settore completamente digitale end-to-end, per collaborare in modo stretto con clienti e fornitori grazie ad una condivisione più efficace dei dati.

Una volta condiviso con tutti gli stakeholders la visione prosegui impostando la strategia: gli obiettivi e il percorso migliore per raggiungerli. Obiettivi chiari e raggiungibili, che possano essere misurati e fungere da motivazione.

Una volta definita la tua visione e la tua strategia è ora il momento di costruire il team di progetto. Questo gruppo sarà incaricato di definire gli step del progetto PLM, essere promotore del cambiamento e, infine, guidare l’implementazione e il lancio in produzione. Il tutto con sostegno (essenziale) del top management. Ciò farà di certo la differenza tra il successo o il fallimento dell’iniziativa PLM.

I mattoni per far funzionare il progetto

Processo, comunicazione, formazione e supporto sono la chiave per il cambiamento della tua organizzazione. Processi ben definiti, con ruoli e obiettivi chiari, aiutano le persone a superare l’imbarazzo e il disagio di cambiare il loro modo di lavorare. I nuovi processi devono guidarle – passo dopo passo – lungo il percorso di Change Management per renderlo operativo.

La comunicazione gioca un ruolo importante in una trasformazione PLM. Le comunicazioni regolari sono essenziali per mantenere le persone coinvolte, ottenere il buy-in e l’impegno. Scegli diverse tipologie di comunicazione per coinvolgere il tuo pubblico. Prendi in considerazione e-mail, focus group, webinar, aggiornamenti sul portale aziendale o sessioni di feedback. Una interazione regolare e proattiva può ridurre la resistenza e coinvolgere i dipendenti sentendosi parte del processo.

Le iniziative di cambiamento falliscono ripetutamente a causa di falle nella strategia di formazione e supporto. Assicurati di fornire la giusta formazione nel momento dell’implementazione e del go-live: manuali scritti, corsi di formazione, supporto costante, dimostrazioni di best practice e casi di successo, tips & tricks per risparmiare tempo nella operatività quotidiana di tutti i giorni.
Supportare gli utenti e assicurarsi che ottengano tutto il supporto necessario è altrettanto importante, soprattutto durante i primi mesi dopo l’implementazione. Quando sorgono delle domande o delle richieste, risolvile rapidamente, non rimandare.

I motori del cambiamento

Il Program Management è un motore di cambiamento per quanto riguarda il PLM. Un progetto PLM ben organizzato, con iniziative collegate chiare e un piano di implementazione strategica orientato al successo, pone le basi per una trasformazione digitale di successo.

Per motivare il cambiamento, devi spiegare perché la situazione corrente non funziona e contrastarla con i benefici di un miglioramento. Fai prendere coscienza alla tua organizzazione del fatto che le cose così come stanno non vanno bene e che il cambiamento potrà farle funzionare meglio. Devi creare un senso di urgenza per avvisare l’organizzazione che il cambiamento deve avvenire qui e ora. Devi fornire ai dipendenti la possibilità di dare feedback e sfogare le loro preoccupazioni, così come esprimere la loro soddisfazione.

Infine, misura i progressi con gli indicatori KPI che riguardano la visione, la strategia e gli obiettivi. Le metriche devono concentrarsi su indicatori chiave che possano valutare la salute generale del tuo programma di Change Management. È importante celebrare i successi, anche il raggiungimento dei singoli obiettivi durante gli step di implementazione. Dare visibilità ai piccoli cambiamenti e creare slancio per cambiamenti più grandi sono ciò che rende i dipendenti desiderosi di partecipare al processo.

Comprensione e superamento della resistenza al cambiamento

La resistenza è una parte naturale del cambiamento. La resistenza al cambiamento può essere radicata nella paura, nella mancanza di fiducia o semplicemente nella confusione. A volte, i dipendenti potrebbero concentrarsi solo sulla parte che andrà ad impattare sul proprio lavoro quotidiano e potrebbero non riuscire ad avere una visione d’insieme, non riconoscere l’impatto positivo del cambiamento sull’intera organizzazione. Pertanto, potrebbero trovare il cambiamento dirompente e totalmente inutile.

Chiedere alle persone di cambiare è chiedere loro di uscire dalla loro zona di comfort. Se riuscirai a comprendere le cause della resistenza al cambiamento nella tua organizzazione sarà più facile trasformare la paura in cooperazione.

Stai intraprendendo anche tu un processo di cambiamento con l’introduzione di una soluzione PLM? La tua azienda ha bisogno di migliorare il proprio lavoro quotidiano?
Temi che un nuovo metodo di lavoro possa spaventare i tuoi utenti? Parliamo insieme del tuo progetto: scoprirai che con una soluzione come PRO.FILE i cambiamenti verranno introdotti per step successivi e autoconsistenti, gli utenti continueranno a lavorare nel loro consueto ambiente CAD e la tua iniziativa PLM apporterà benefici a tutta la tua organizzazione!

Contattaci e creeremo insieme la tua strategia di Change Management con PRO.FILE, il Product Data Backbone della tua azienda.

Fonte dell’articolo e credits immagine: blog shareplm.com

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Processo digitale: benefici e vantaggi con il PLM

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Eliminare la carta non significa digitalizzare i processi

Per definire un processo realmente digitale non è sufficiente passare dalla carta al file digitale. Occorre stare attenti alle apparenze e non accontentarsi solo di lavorare con un file in formato PDF.
Ciò che fa la differenza è il modo in cui vengono gestite le informazioni e come possono dare maggior valore aggiunto all’azienda. I documenti sono letti dalle persone, le informazioni digitali vengono processati dal sistema. Ciò significa che scannerizzare un documento (email, PDF, disegni) e archiviarlo nel File System non equivale alla digitalizzazione. Così facendo le informazioni contenute nel documento non sono utilizzabili digitalmente. Le informazioni devono essere gestite, bene. Devono essere strutturate e processabili, con la possibilità di collegamenti e link tra di loro per ricercare velocemente ciò che serve.

Un processo è digitale solo se le informazioni possono essere ulteriormente utilizzate ed elaborate

Oggi bisogna fare un’attenta valutazione per distinguere in un’azienda i processi digitali falsi da quelli reali. Il fatto che l’informazione non sia più cartacea, non significa per questo che sia digitale, ma è piuttosto semplicemente “elettronificata”. La fattura scansionata spedita come PDF da un fornitore al proprio cliente per e-mail ne è un tipico esempio. Le informazioni contenute nella fattura non sono utilizzabili digitalmente. Per un processo aziendale veramente digitale occorrono informazioni che siano realmente digitali.
Nel caso della fattura, è necessario innanzitutto che i dati delle immagini vengano letti mediante OCR (Optical Character Recognition), siano riconosciuti i dati d’intestazione e di posizione e, idealmente, confrontati con un ordine di base nel sistema ERP. Se il valore dell’ordine coincide con il valore della fattura, viene impiegato un workflow che trasmette i dati della fattura alla contabilità per il pagamento. La classica elaborazione automatizzata delle fatture senza intervento dell’uomo è esempio lampante di un vero processo aziendale digitale.

Un processo digitale è tale solo se le informazioni:

  • sono utilizzabili digitalmente.
  • sono elaborate meccanicamente.
  • è possibile l’interscambio tra i sistemi IT, sono collegati fra loro a tale scopo.

Digitalizzare i processi in Progettazione e R&D

Quanto detto può essere applicato anche nei reparti di progettazione e sviluppo.
Le informazioni presenti in un sistema PLM sono dati, documenti e processi che fanno parte dello sviluppo e della gestione del prodotto. Un esempio può essere il processo di modifica. La richiesta di modifica di un prodotto creata come PDF nel software PLM non è ancora un’informazione utilizzabile. Per diventare tale, l’istruzione in essa contenuta deve essere separata e linkata automaticamente con il rispettivo componente. Il semplice fatto che le singole voci della modifica siano specificate nella richiesta non consente ancora di classificarla completamente come digitale. E non è soltanto l’informazione sulla modifica che deve essere disponibile a livello digitale e deve essere collegata con la documentazione di modifica, bensì anche il task che ne deriva.

Se, pertanto, nell’ambiente PLM deve nascere un processo aziendale digitale, non è sufficiente mandare un task per email e aggiungere i componenti in questione come allegato. Piuttosto il task deve essere assegnato nel software PLM ad un utente incaricato e ciascun documento deve essere presente una sola volta. Il processo di modifica nel sistema PLM guida poi tutti i dati di prodotto e i documenti collegati alla modifica, accompagnati dal task.

In conclusione

Questi due scenari ci fanno comprendere quando un processo può definirsi realmente digitale. E che ogni settore dell’azienda può essere coinvolto in questa trasformazione digitale, traendone notevoli benefici sia economici che in termini di produttività. L’azienda deve creare i requisiti tecnici informatici necessari. Sono tre i settori essenziali per la digitalizzazione: il sistema ERP (con SCM, Business Intelligence e manutenzione) per il collegamento di produzione, finanze, vendita e assistenza, i sistemi Office (inclusi Intranet, il portale e il sistema CRM) nonché i software PLM per la realizzazione e la gestione del prodotto.

I tuoi processi sono veramente digitali? Stai sfruttando appieno le informazioni nel tuo lavoro quotidiano? Hai mai valutato quanto risparmio potrebbe avere la tua azienda lavorando con dati univoci e di qualità.

Contattaci e creeremo insieme la tua strategia di digitalizzazione con PRO.FILE, il Product Data Backbone della tua azienda.

Fonte dell’articolo: blog di PRO.FILE Italia

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Product Data Backbone: viaggio nel PLM

Verso il Product Data Backbone: un viaggio approfondito nel PLM. Viaggiare spesso significa lasciare la strada battuta per esplorare nuovi sentieri. Non sappiamo bene cosa ci attenderà il percorso che stiamo per intraprendere, ma vale la pena esplorare nuovi mondi!

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La maledizione delle isole dati isolate

Immagina di stare in mezzo all’oceano e goderti una vista molto ampia e rilassante. Sei in cima ad una collina e all’orizzonte riesci a scorgere alcune isole. Ti concentri su di esse e immagini quale potrà essere la tua prossima meta, l’isola che andrai a visitare nella tua prossima escursione in barca.
Si tratta di isole distanti tra loro, diverse, alcune difficili da raggiungere… e se fossero delle isole di dati isolate?

Cos’è un’isola dei dati? Pensa al concetto di isola di dati quando:

  • i dati sulla qualità del prodotto sono memorizzati in un foglio di calcolo, su un laptop, senza connessione con il resto del dipartimento.
  • i dati del cliente sono memorizzati nel database di vendita e il resto dell’organizzazione non può averne accesso.

Le isole dati isolate sono come quelle isole che hai potuto individuare solo con una visione d’insieme, rivolto all’orizzonte, dall’alto sopra una collina, perché le distanze tra queste isole sono i diversi database di una azienda che sono disconnessi tra loro.

E così, mentre la vista dall’alto è bella e molto scenografica, le cose iniziano a complicarsi una volta che hai bisogno di accedere a una di queste isole perché:

  • Le isole sono difficili da raggiungere in quanto l’accesso è limitato o rigidamente definito.
  • Avere un accesso all’isola è molto costoso.
  • Una volta arrivato sull’isola, scopri che la lingua per colloquiare è differente dalla tua (i tipi di file sono diversi e / o difficili da utilizzare).
  • Devi anche imparare a vivere (e operare) in un nuovo ambiente,che potrebbe farti sentire estraneo o essere intimidatorio nei confronti dei nuovi arrivati.

Esistono isole dati isolate in tutte le organizzazioni, la soluzione? Un Product Data Backbone aziendale

Questo scenario riflette essenzialmente la situazione che esiste nelle aziende di tutte le dimensioni, in ogni parte del mondo.

Le aziende nel corso degli anni hanno utilizzato un’ampia varietà di applicazioni e strumenti settoriali/dipartimentali per supportare le attività operative quotidiane come la gestione della Progettazione e le modifiche, la Qualità, la programmazione della Produzione, il comparto Sales, etc… Seguendo questa impostazione, le aziende sviluppano isole di dati isolate che non sono condivise né ben manutenute.

E qui iniziano i problemi…

  • Se i dati non sono facilmente disponibili per coloro che ne hanno bisogno all’interno dell’organizzazione, queste persone sprecheranno una quantità inutile di tempo alla ricerca di quei dati.
  • Senza una fonte centrale dei dati chiara e univoca, il rischio di trovare la versione errata di tali dati aumenta notevolmente.

Il risultato finale delle isole di dati è che si prendono decisioni basate su dati errati, ad ogni livello della gerarchia aziendale.

I limiti di lavorare con Excel

Utilizzato da molti, Excel è la soluzione più economica e più diffusa utilizzata da tutte le aziende. Questo strumento “potente” fornisce le funzionalità aziendali di base della disponibilità, della conservazione dei dati e della possibilità di scrivere codice semplice. Di conseguenza, viene utilizzato per implementare “semplici applicazioni aziendali” che comprendono una combinazione di dati regolati da “regole aziendali”.

Col tempo, tuttavia, le funzionalità di base di Excel non saranno più sufficienti, a causa delle dimensioni e della complessità dei file.
Ma, cosa più importante… non ci sono tracciabilità, cronologia e strumenti di collaborazione integrati in Excel.
Ma non finisce qui… poiché all’interno di un’azienda esistono più reparti, esistono anche numerosi database con logiche diverse. A volte questi prodotti hanno funzionalità semplici e contengono persino gli stessi dati tra i vari reparti. Ciò crea isole di dati con dati duplicati all’interno di un’azienda. E qui sorge la fatidica domanda: dov’è il file master corretto? Quando ogni reparto o divisione possiede un proprio Excel, senza alcuna comunicazione tra dipartimenti, i dati vengono condivisi senza un database centralizzato per mantenerlo normalizzato. E le nuove versioni di Excel possono essere in grado di contenere circa 65.000 record…

Come può essere utile un adeguato sistema di gestione dei dati

Un sistema di gestione dei dati come un sistema PLM può fornire la semplicità di configurazione di una soluzione di Excel con una posizione centralizzata per i dati, scalabile e con pieno controllo degli accessi secondo i permessi definiti internamente. E copre tutti gli inconvenienti che generalmente accompagnano le applicazioni personalizzate e locali. Inoltre, offre la sicurezza di una funzione di backup e un meccanismo di notifica che si collega all’azienda.

Hai mai considerato quanto potresti risparmiare in termini di tempo e di produttività con l’utilizzo di una soluzione PLM? Hai già una soluzione PDM ma non soddisfa più le tue esigenze e non ti permette di mettere in collaborazione i diversi dipartimenti aziendali?

Noi di Cadtec aiutiamo le aziende a gestire tutta l’informazione aziendale, definendo le regole e riorganizzando i processi. Un’unica piattaforma – un Product Data Backbone come PRO.FILE – è fondamentale per garantire certezza del dato e ridurre drasticamente i costi dovuti alla gestione dei duplicati. Come? Richiedi una demo presso la tua sede.

Fonte dell’articolo: sito web plm-blog.com

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Il valore della qualità del dato nel PLM

La trasformazione digitale non è solo un trend

Le aziende manifatturiere si preparano al futuro digitale. La trasformazione digitale è uno dei topic trend.

Ma cosa significa precisamente trasformazione digitale per i dati nelle aziende di progettazione?

La realtà delle imprese di questo settore è un insieme complesso di dati e sistemi IT. Tutti insieme, i dati sono gestiti da più sistemi storicamente creati ad uso dipartimentale e per funzione aziendale. Ma questo non è tutto. La moderna organizzazione della Produzione si sta muovendo verso una disintegrazione ancora maggiore. Per ottimizzare costi, prestazioni, accesso globale a risorse e forniture, le aziende manifatturiere sono ottimizzate con un set di funzioni molto specifico. I livelli degli appaltatori e dei fornitori sono costruiti per tenerlo attivo. E ciò crea un ulteriore livello di complessità dei dati.

Il prezzo della scarsa qualità del dato

Con riferimento ad un interessante articolo di Guido Treur il prezzo della scarsa qualità dei dati, il punto chiave su cui riflettere è: i dati di scarsa qualità non sono migliori dell’assenza stessa di dati. Il focus è soprattutto sui dati frammentati, sull’evoluzione dei dati e dei processi nelle aziende manifatturiere.

Ecco un passaggio:
Il punto cruciale del problema è che man mano che le aziende crescono, i loro dati business-critical diventano frammentati. Non esiste un quadro generale perché è disseminato tra le applicazioni, incluse le applicazioni locali. A mano a mano che questo cambiamento si verifica, i dati business-critical diventano incoerenti e nessuno sa quale applicazione abbia le informazioni più aggiornate. Riduce la produttività e costringe le persone a fare un sacco di lavoro manuale. Il New York Times ha definito questo come un addetto alle pulizie, un lavoro dove l’apporto manuale è ancora molto necessario – ciò che i data scientists chiamano Data Wrangling (campionamento dei dati), Data Munging e Data Cleaning. I data scientist, secondo le stime degli esperti, trascorrono dal 50 all’80% impegnati in questo lavoro più ordinario di raccolta e preparazione di dati digitali frammentati e non coerenti, prima che possano essere sfruttati come una miniera di pepite d’oro.

La frammentazione del dato è un aspetto critico

Tempo fa era accettato come buona prassi il mantenere i dati nell’Area Tecnica per asservire i processi interni di Progettazione ed Engineering.
La Pianificazione della Produzione era una funzione separata, gestita da un insieme separato di sistemi. Anche le Vendite e il Service erano separati.
La connessione dati e il passaggio di consegne tra i sistemi era importante, ma non fondamentale e necessario.
Con l’aumentare della velocità di produzione, il mercato globale e la complessità della supply chain si sono generati nuovi sistemi di dati. E la frammentazione dei dati è un vero problema per un efficace decision making nelle aziende.
E ora, mentre l’industria si sta spostando verso la Digital Transformation, la questione della frammentazione dei dati e della qualità dei dati sta diventando un aspetto critico.
Da un lato, l’azienda non può migliorare la qualità dei dati da un giorno all’altro. D’altra parte una delle battaglie che il PLM affronta nella fase di implementazione è la scarsa qualità dei dati.

Ma come si misura la qualità del dato?

Una delle cose più importanti che influisce sulla qualità dei dati è la duplicazione dei dati su più sistemi. Quando accade, errori e duplicati sono dietro l’angolo. Il primo passo verso una corretta integrazione è vedere dove sono conservati i dati e combinarli in modo coerente. Qui può essere estremamente vantaggioso investire in strumenti di comprovata qualità e accuratezza per aiutare a coordinare e sincronizzare le informazioni tra i database. E strutturare processi per creare un livello coerente di dati che rappresentano la connessione dati e gli aggiornamenti può essere estremamente utile.

Una delle tendenze recenti è presentare il PLM come la soluzione principe di gestione dei dati esistenti. Se questa è una buona strategia per prevenire il big bang del replace, la questione della qualità del dato non è da trascurare. Il modo in cui i dati sono connessi e sincronizzati definirà la qualità del sistema generale di gestione dei dati.

In conclusione

La trasformazione digitale richiederà una rivalutazione significativa delle metriche sulla qualità del dato. I vecchi modi di tenere i dati ‘sotto controllo’ potrebbero non essere sufficienti. I dati stanno diventando sempre più complessi e interconnessi. Fornire una valutazione della qualità dei dati dovrebbe essere al primo posto per coloro che si occupano di PLM ora e per i prossimi anni.

E tu come misuri la qualità del dato nella tua azienda? Ritieni che i dati e le informazioni vengano gestite in modo corretto creando valore aggiunto?

Creare una base più sicura dell’informazione e dare la certezza di lavorare sempre su dati e documenti aggiornati è il primo passo del nostro lavoro quotidiano: contattaci e scopri cosa possiamo fare per te!

Fonte dell’articolo: beyondplm.com

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PLMtoGO_Eurotecnica

23.06.2021 | PLM ToGO Digital Edition: Eurotecnica S.p.A.

Eurotecnica S.p.A. - PRO.FILE

Eurotecnica S.p.A. condivide e mostra in live streaming su PRO.FILE l’esperienza PLM 

Data: 23 giugno 2021

Orario: 15.00 – 16.30

Location: Online!
Conosci i nostri clienti direttamente dalla tua scrivania e lasciati guidare attraverso la loro storia di trasformazione digitale. 

Relatori:
Francesca Giachetti – Marketing Manager PRO.FILE Italia
Enrico Borca – Sales & Partner Manager PRO.FILE Italia
Stefano Sormani – IT Specialist Eurotecnica S.p.A.

Eurotecnica-plmtogo

Agenda dell’Evento:

    • Introduzione di Benvenuto – Francesca Giachetti
    • PRO.FILE in Italia – Enrico Borca
    • EUROTECNICA, l’azienda – Stefano Sormani
    • Il Progetto PRO.FILE in EUROTECNICA – Stefano Sormani
      • Gestione delle Commesse
      • Gestione processo Ufficio Acquisti
      • Gestione dei template di commessa
      • Gestione comunicazione EUROTECNICA – Cliente/Fornitore secondo protocollo concordato
      • Cloud collaboration: utilizzo di PROOM per scambio documentazione in/out con Clienti e Fornitori
      • Integrazione con Autocad Mechanical
      • Sviluppi futuri
    • LIVE sul sistema PRO.FILE – Stefano Sormani
    • L’architettura di PRO.FILE – Enrico Borca
    • Domande e risposte

Contatti utili: more info?

Siamo a tua completa disposizione per ogni tipo di informazione: indicazioni tecniche, chiarimenti sugli argomenti trattati, prenotazione di una sessione di approfondimento o di un workshop dedicato…
Contattaci allo 0445.380175 o scrivici a [email protected]



PLMtoGO Starmatik

25.03.2020 | PLM ToGO Digital Edition: Starmatik S.r.l.

Starmatik S.r.l. condivide in live streaming la sua esperienza con PRO.FILE

Data: 25 marzo 2021

Orario: 15.00 – 16.30

Location: Online!
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Relatori:
Stefano De Toni – Sales Account PRO.FILE Italia
Ing. Fabio Baggio – Technical Dept. Manager in Starmatik
Christian Marigliano – Progettista meccanico in Starmatik

Agenda dell’Evento:

    • Introduzione di Benvenuto – Francesca Giachetti
    • Il Network PRO.FILE – Stefano De Toni
    • Il progetto PLM in STARMATIK–  Ing. Fabio Baggio
    • Live Demo del sistema – Christian Marigliano
      • Connessione bidirezionale con ERP Freeway
      • Integrazione con CAD meccanico Solid Works
      • Integrazione con CAD elettrico ePLAN
      • Gestione documentale ed integrazioni con MS Outlook, Word, Excel
      • Workflow di commessa
      • Gestione codici articolo, Distinte Base, revisioni e stati di rilascio svincolati dal sistema CAD
      • Web Portal
    • L’architettura di PRO.FILE – Stefano De Toni
    • Domande e risposte

Contatti utili: more info?

Siamo a tua completa disposizione per ogni tipo di informazione: indicazioni tecniche, chiarimenti sugli argomenti trattati, prenotazione di una sessione di approfondimento o di un workshop dedicato…
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Non hai potuto partecipare?

26.11.2020 | PLM ToGO Digital Edition: BEMA S.r.l.

BEMA Automazioni S.r.l. condivide in live streaming la sua esperienza con PRO.FILE

Data: 26 novembre 2020

Orario: 15.00 – 16.30

Location: Online!
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Relatori:
Matteo Carnevali – Sales Account PRO.FILE Italia
Fabio Annigoni – Field & Customer Service Manage BEMA
Daniela Costi – Order Service and Maintenance BEMA
Enrico Borca – Sale & Partner Manager PRO.FILE Italia

Relatori BEMA

Agenda dell’Evento:

    • Introduzione di Benvenuto – Francesca Giachetti
    • Il Network PRO.FILE – Matteo Carnevali
    • Il progetto PLM in BEMA AUTOMAZIONI – Fabio Annigoni e Daniela Costi
    • Live demo del sistema: I traguardi più importanti – Fabio Annigoni e Daniela Costi
      • Navigare e gestire i dati della commessa
      • Il processo di vendita degli impianti
      • Il dialogo one-to-one con il sistema ERP
    • L’architettura di PRO.FILE – Enrico Borca
    • Domande e risposte

Contatti utili: more info?

Siamo a tua completa disposizione per ogni tipo di informazione: indicazioni tecniche, chiarimenti sugli argomenti trattati, prenotazione di una sessione di approfondimento o di un workshop dedicato…
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Non hai potuto partecipare a questo evento?

24.09.2020 | PLM ToGO Digital Edition: Epta S.p.A.

PLM ToGO - Epta

EPTA SPA condivide in live streaming la sua esperienza con PRO.FILE

Data: 24 settembre 2020

Orario: 15.00 – 16.30

Location: Online!
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Epta S.p.A., Gruppo multinazionale presente in +40 paesi specializzato nella refrigerazione commerciale che progetta e realizza sistema frigoriferi completi riporta la sua esperienza con PRO.FILE, implementato in azienda da +10 anni.
11 unità produttive, +6.000 persone assunte in tutto il mondo ed un fatturato 2018 di oltre 920 milioni di euro hanno richiesto una soluzione PLM integrata, scalabile e stabile.

Scopri di più della collaborazione fra EPTA S.p.A. e PRO.FILE seguendo il Webinar online, avrai la possibilità di assistere in esclusiva ad una sessione live del sistema in uso!

Agenda

  • Introduzione di Benvenuto – Francesca Giachetti
  • L’ecosistema PRO.FILE – Stefano De Toni
  • Il progetto PLM in Epta S.p.A. – Paolo Perot per Epta
  • Live demo del sistema e applicazione in azienda – Cristian Bellotto per Epta
    • Integrazione CAD 3D Solid Edge  
    • Gestione anagrafica articolo per plant e distinte base
    • Integrazione con SAP  
    • Gestione progetti e dossier di commessa
    • Consuntivazione dei Progetti o Commesse o delle ore di ingegneria/progettazione
    • Reportistica automatica
    • Consultazione da web
  • Overview della piattaforma PRO.FILE – Stefano De Toni
  • Sessione conclusiva di domande e risposte

 

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