Digitalizzazione con il PLM: come creare nuovo valore?

Parlare di trasformazione digitale al giorno d’oggi è molto attuale e le aziende hanno compreso che governare i dati e le informazioni che utilizzano ogni giorno e trarre valore da essi rappresenta un valore aggiunto per essere competitive.

Tuttavia, quando il progetto di trasformazione digitale diviene davvero concreto, è utile fare delle chiare riflessioni su come una soluzione PLM possa fare la differenza in questo percorso, uscendo dai vecchi schemi.

Occorre valutare in primo luogo come applicare la trasformazione digitale e dove agire per aumentare la produttività e l’efficacia del progetto di Digital Transformation:

  • Migliorare i processi esistenti
  • Creare un nuovo valore dai dati

Miglioramento dei processi esistenti

Un’azienda manifatturiera utilizza molto spesso più di un sistema informativo per organizzare i propri dati e più canali di comunicazione. Il sistema PLM serve proprio per automatizzare e centralizzare questi processi, come la gestione delle modifiche e il controllo del ciclo di vita del prodotto, il trasferimento delle informazioni al sistema ERP o agli altri strumenti di schedulazione della produzione, il co-engineering tra diverse sedi e con partner esterni. Queste funzionalità sono fondamentali e devono essere gestite e razionalizzate al meglio: ridefinire i propri processi per mezzo di un sistema PLM, introdurre approvazioni automatiche degli ordini di modifica e gestire molti altri aspetti dello sviluppo prodotto porterà a migliorare in modo evidente i processi esistenti e a eliminare quelli che invece non creano competitività.

Creare nuovo valore dai dati

Oltre a pensare a ciò che è già stato creato (e va ottimizzato) c’è un altro aspetto fondamentale della trasformazione digitale: creare nuovo valore.
Come? È necessario analizzare come la tecnologia digitale può creare un nuovo processo. Soprattutto: sarà un processo che non esisteva prima o (meglio ancora) uno che non era possibile senza le nuove tecnologie digitali? Un esempio di nuovo processo è quello che si può creare basandosi sulle nuove risorse di dati che possono essere disponibili nell’organizzazione grazie alle nuove tecnologie.

Ecco alcuni esempi:

  1. Modelli di dati e analisi dei silos incrociati. La raccolta e il collegamento di dati da più repository possono creare un nuovo processo di pianificazione. Ad esempio, la raccolta dei costi di produzione effettivi può creare un nuovo processo di consapevolezza dei costi e di previsione in fase di progettazione e vendita.
  2. Rendere le informazioni accessibili a livello globale e da remoto. La nuova tecnologia di condivisione dei dati può portare dati preziosi anche ai reparti e alle sedi remote non hanno mai avuto accesso a questi dati. In tal modo, possiamo contribuire a organizzare nuovi processi di supporto, manutenzione e catena di approvvigionamento che prima non erano disponibili.

In conclusione

Automatizzare e ottimizzare i processi esistenti è molto importante. La trasformazione dei processi esistenti richiederà tempo, impegno, formazione adeguata e cambiamenti organizzativi che coinvolgano e diano risalto a tutti gli attori coinvolti.
Tuttavia, sarà una sfida fondamentale anche pensare a ciò che potrebbe essere introdotto come nuovo processo, grazie alle nuove tecnologie digitali: si creerà valore aggiunto prezioso con un ROI più rapido e costi molto inferiori.

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Fonte dell’articolo: blog Beyondplm.com

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Digitalizzare è inevitabile. Ma come calcolare il Roi degli investimenti?

Il trend attuale richiede una continua evoluzione da parte delle imprese, che per stare al passo con i tempi dovrebbero investire al massimo sulle nuove tecnologie digitali.
Fattore determinante per la scelta di tale investimento sono le tempistiche di ritorno dello stesso, che possono variare in base alle dimensioni dell’azienda coinvolta.

L’importanza di una corretta valutazione

La valutazione del ROI è una procedura molto articolata. Si tratta infatti di ponderare un progetto mai gestito prima, con la forte possibilità di prendere delle decisioni fuorvianti; sia a causa della velocità con cui le nuove tecnologie si aggiornano continuamente, che per la probabilità di non riuscire a valutare nei minimi dettagli a priori un progetto, che alla fine dei conti potrebbe rivelarsi diverso dalle aspettative piuttosto che dai rendimenti previsti.

Inoltre non sempre è facile definire una correlazione tra progetti digitali e performance aziendali.

Questi i motivi principali per cui gli investimenti in questo campo sono ancora a rilento, nonostante l’evoluzione della tecnologia li renda ormai inevitabili.

Che tipo di digitalizzazione?

E’ basilare innanzitutto qualificare il tipo di digitalizzazione di cui stiamo parlando.

La scelta vincente è quella di scegliere piattaforme condivise che eliminino i silos dipartimentali, e permettano di concentrarsi sulla creazione reale di valori di dati come ad esempio l’automazione dei processi aziendali.

Le aziende crescono, si evolvono e necessitano di adattare e aggiornare a flusso continuo gli strumenti e le soluzioni IT utilizzati quotidianamente.

Ma come calcolare nel modo più realistico possibile il ROI?

Le 5 regole base per il calcolo del ROI

1. Capire dove e come è stato creato il valore.

Analizzare quindi in modo dettagliato costi e ricavi dell’azienda, per poter esaminare tutti i modi tramite i quali l’inserimento di una nuova soluzione tecnologica possa creare valore: ad esempio con l’aumento dei ricavi, oppure con l’ottimizzazione dei costi operativi.

2. Identificazione dei benefici non quantificabili

Si tratta di quei miglioramenti delle aree dell’impresa denominate “soft”, come la comunicazione e/o l’ambiente di lavoro, che se perfezionate permettono una migliore produttività e aumentano la motivazione da parte dei dipendenti.

3. Utilizzo della tecnica Delphi

Avvalendosi dell’esperienza e delle conoscenze degli addetti all’area commerciale, si riesce ad aver accesso ad una serie di importanti informazioni interne, difficilmente recuperabili tramite una ricerca tradizionale. In questo modo si possono stimare in modo più accurato costi e benefici del progetto proposto.

4. Comparazione

Confrontare cioè il progetto che si è scelto di intraprendere con altri che offrono soluzioni similari.

5. Progetti pilota

Questi offrono minori esigenze di ROI diminuendo i rischi, consentono di risolvere i bug, suggerire nuove opportunità, superare le prevedibili opposizioni interne e stabilire quindi un più esatto modello di ROI.

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Fonte dell’articolo: Digital4Trade

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