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Perchè utilizzare il PLM come Product Data Backbone?

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Il prodotto al centro, il PLM come Product Data Backbone aziendale

I prodotti fanno parte della nostra vita quotidiana. Che si tratti di una bibita rinfrescante o della maglietta che indossi, condividiamo la nostra vita con i prodotti. PLM è l’acronimo di Product Lifecycle Management e il suo focus è il prodotto. Le aziende ruotano intorno ai prodotti: definiscono l’identità dell’azienda e sono la fonte della sua ricchezza e dei suoi ricavi, ecco perché si intende il PLM come Product Data Backbone aziendale.

In passato i prodotti contenevano solo parti meccaniche, ma negli ultimi anni stanno diventando sempre più complessi. Sensori, software e dati collegati sono diventati parte integrante dei prodotti al giorno d’oggi. Di conseguenza, gestire le informazioni sui prodotti in modo efficace è un must per le aziende che vogliono rimanere competitive nel contesto economico di oggi.

Per prima cosa: cos’è il PLM?

Il PLM è una soluzione che aiuta le aziende a gestire le informazioni sui propri prodotti e a seguire i processi aziendali attraverso l’intero ciclo di vita del prodotto. Nei prossimi cinque-dieci anni, i maggiori guadagni commerciali deriveranno dalle informazioni giuste reperite dalle persone giuste al momento giusto. Questo è il PLM.

Come definiamo i prodotti?

I prodotti sono definiti dai dati. I dati sono diventati una nuova valuta e un vero e proprio patrimonio fondamentale per le imprese. I dati sui prodotti sono preziosi di per sé: tuttavia il loro valore aumenta in maniera esponenziale se integrato con altri dati, come la cronologia delle manutenzioni o la messa in correlazione tra prodotti o servizi collegati. La capacità di sfruttare appieno i dati di prodotto è un vantaggio competitivo chiave.

Ecco perché il PLM riguarda la gestione di un prodotto lungo per tutto il suo ciclo di vita, dal momento del suo concept al momento della sua dismissione. Ecco perché il vero PLM aziendale richiede la creazione di una piattaforma end-to-end per supportare tutti i processi aziendali, a partire dallo sviluppo del prodotto fino all’assistenza post-vendita.

Dove sono tutti i dati del prodotto?

Pensa al tuo prodotto. Dopo aver chiarito cosa dovrebbe fare il prodotto e come dovrebbe funzionare, i progettisti inizieranno a delineare la sua geometria usando gli strumenti CAD. Durante la progettazione del prodotto, è necessario tenere a mente la competitività dei costi, la fattibilità della produzione e il rispetto degli standard.
Capire come posizionare le parti in modo che il prodotto possa essere fabbricato. Sapere quando ha senso combinare o separare le parti e pensare agli strumenti giusti. E’ essenziale per garantire che ciò che hai progettato funzioni effettivamente nel mondo reale…
Dovrai inoltre verificare che il tuo prodotto sia conforme alle normative e agli standard del settore. Le normative si applicano a diversi componenti del prodotto e potrebbero differire in base al luogo di destinazione del prodotto e al modo in cui verranno utilizzati.

Negoziare i contratti con i fornitori e acquistare parti e servizi nei tempi corretti facilita il processo di produzione e assicura la consegna e spedizione puntuale dei prodotti.

Il tuo team di vendita venderà il prodotto ai tuoi clienti e saprà intervenire tempestivamente nel post-vendita se necessario. Per fare tutto ciò, è necessario mettere insieme tutti i dati che descrivono il prodotto da una prospettiva commerciale.

Ecco, hai colto il punto essenziale. Condividere le informazioni sui prodotti nei vari team all’interno della tua azienda è essenziale per un flusso di lavoro efficiente. Ma garantire a tutti l’accesso ai dati di cui hanno bisogno non è un compito facile. Ogni dipartimento ha focus e obiettivi diversi, e quindi utilizza applicazioni specifiche (fortemente verticali, molto spesso) per lavorare in modo efficace. Essere in grado di catturare e riunire tutti i dati chiave dai diversi strumenti per descrivere il prodotto attraverso il suo ciclo di vita è nel DNA del PLM. Il PLM integra persone, dati, processi e sistemi aziendali ed ecco perché intendiamo il PLM come Product Data Backbone fondamentale per gestire e organizzare le informazioni sui prodotti.

Come si implementa il PLM come Product Data Backbone?

Un sistema PLM efficace non consiste solo nello scegliere la tecnologia giusta. La sfida consiste nel connettere tutte le informazioni in modo significativo, attraverso il processo del ciclo di vita, in modo che i dati fluiscano lungo questa catena di valore senza intoppi. Ottenere una rappresentazione completa del prodotto, condividere le informazioni in modo efficace tra discipline e piattaforme e definire chi ha bisogno di quali dati, quando e chi ne è il detentore, può essere una sfida molto complessa.

Sì, hai indovinato: il PLM è complesso. Ma se lo fai bene, può essere estremamente uno strumento potente e può davvero fornire alla tua azienda un notevole impulso sul mercato.
Unire i puntini attraverso le diverse applicazioni, lungo il processo del ciclo di vita, è senza dubbio un grosso vantaggio competitivo per ogni azienda. Stai cercando una base centrale di dati che funga da Product Data Backbone e ti consenta di avere dati completi, dalla fase dell’R&D al supporto post-vendita? Vuoi integrare i tuoi sistemi CAD e il tuo software ERP collegandoli tra loro? PRO.FILE consente di collegare direttamente il settore R&D con l’area Acquisti, Vendite, Produzione e tutti gli altri dipartimenti aziendali: contattaci per una consulenza gratuita o per fissare una demo di PRO.FILE direttamente presso la tua sede aziendale.

Fonte dell’articolo e credits immagine: Blog shareplm.com

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Webinar (1)

24.03.2022 | Webinar: ERP SAP e PLM PRO.FILE: i benefici della gestione integrata

Webinar: Giovedì 24.03.2022 dalle ore 16:00_ Stefano De Toni Sales PRO.FILE Italia

Sfida: Come rendere più efficiente la condivisione di dati fra il PLM PRO.FILE e l’ERP SAP?

Mancato aggiornamento delle informazioni fra i dati presenti in ERP e nel PLM. Errori di digitazione, disallineamento delle distinte base o addirittura import ed export dei dati operato manualmente con uno spreco notevole di tempo, il rischio di commettere errori nella digitazione dei metadati e senza alcun controllo sugli accessi alle informazioni.

Queste sono alcune delle problematiche derivanti dalla mancata integrazione fra due dei principali sistemi in uso in azienda: l’ERP e il PLM.

Silver Partner e partner strategico della soluzione ERP SAP, PRO.FILE ha studiato una specifica integrazione fra i due sistemi che consente il perfetto aggiornamento dei dati in senso bidirezionale ed automatizzato.

Scegliendo l’integrazione PRO.FILE con SAP, si semplifica la collaborazione fra i reparti aziendali, per non lavorare mai più con dati errati o obsoleti. Minimizzare le varianti generate in ufficio tecnico accedendo ai dati SAP direttamente dalla tua interfaccia CAD grazie alle integrazioni di PRO.FILE. Automatizza e controlla le sincronizzazioni di dati fra i sistemi migliorando l’efficienza della tua azienda.

Contenuti del Webinar – Seminario online gratuito:

Affronteremo temi quali:

  • Lo stato della gestione dei dati fra i vari sistemi nelle aziende
  • I principali rischi derivanti dalla mancata gestione sincronizzata
  • L’integrazione PRO.FILE – SAP
  • Come funziona la condivisione bidirezionale?
  • Focus: i processi tramite PRO.CEED e l’integrazione PRO.FILE – SAP
  • Tutti i vantaggi derivanti dall’adozione dei sistemi integrati con PRO.FILE

Ricerca morfologica

17.02.2022 | Webinar: I vantaggi della ricerca morfologica: l’integrazione PRO.FILE – 3D Part Finder

Webinar: Giovedì 17.02.2022 dalle ore 16:00 

Sfida: Come aumentare l’efficienza nell’utilizzo dei componenti tramite la ricerca secondo forme geometriche similari?

ell’ambito dell’efficienza aziendale, il Reparto Tecnico spesso si scontra con i costi derivanti dalla riprogettazione dei componenti.
Le metodologie di riutilizzo e standardizzazione della componentistica sono essenziali per evitare di riprogettare e, se correttamente applicate, consentono di risparmiare tempo e lavoro ai progesttisti.
Nella gestione dei componenti, utilizzando sia CAD 2D che 3D, la ricerca secondo forme geometriche similari costituisce un notevole punto di svolta poichè permette di accedere alla libreria dei componenti secondo forme similari ed evidenziare direttamente tutte le parti, anche appartenenti a diversi assiemi, che corrispondono a morfologie, dimensioni, specifiche similari a quella desiderata.

Contenuti del Webinar – Seminario online gratuito:

In questo webinar affronteremo temi quali:

  • Riutilizzo dei componenti: perchè è importante?
  • Lo stato dell’arte nella ricerca e la riprogettazione delle parti
  • Le metodologie di classificazione dei componenti
  • La ricerca geometrica delle parti 3D
  • Quantificare il vantaggio: Il ROI derivante dal riutilizzo

La ricetta perfetta per guidare il Change Management con il PLM

Quando le aziende decidono di intraprendere un progetto PLM (Product Lifecycle Management) si aspettano di ottenere un cambiamento radicale nei risultati di business. Come? Fornendo l’accesso a dati di qualità, snellendo e razionalizzando i processi di sviluppo prodotto, migliorando l’efficienza aziendale. Molto spesso si definiscono obiettivi troppo alti e pretenziosi e – dopo grossi investimenti e sforzi – i benefici attesi non vengono raggiunti.

Le trasformazioni digitali basate sul PLM sono difficili perché abbracciano attività interdipartimentali, incrociando/scontrandosi con processi, cultura e sistemi ben consolidati e radicati. McKinsey & Company, nella sua ricerca The Inconvenient Truth About Change Management, afferma che circa il 70% di tutti i programmi di cambiamento falliscono. E il PLM non fa eccezione.

Perciò come occorre comportarsi? Esiste una ricetta segreta per affrontare le minacce comuni agli interventi di Change Management di successo?

Inizia la tua iniziativa di cambiamento con gli ingredienti giusti

Crea una visione convincente per il cambiamento: è la chiave per iniziare bene l’iniziativa PLM. Parti dal risultato in mente. La tua visione è una “immagine” di ciò che aspiri a raggiungere con il tuo programma di trasformazione PLM.
La tua visione deve andare oltre l’iniziativa di cambiamento stessa… oltre il problema che deve risolvere, per uno scopo più ampio e più significativo.
Una buona visione deve essere chiara e semplice: deve fornire direzione, ispirazione e impegno al cambiamento. Perché vale la pena cambiare? Ad esempio: per sviluppare prodotti o servizi migliori, per essere la prima azienda del settore completamente digitale end-to-end, per collaborare in modo stretto con clienti e fornitori grazie ad una condivisione più efficace dei dati.

Una volta condiviso con tutti gli stakeholders la visione prosegui impostando la strategia: gli obiettivi e il percorso migliore per raggiungerli. Obiettivi chiari e raggiungibili, che possano essere misurati e fungere da motivazione.

Una volta definita la tua visione e la tua strategia è ora il momento di costruire il team di progetto. Questo gruppo sarà incaricato di definire gli step del progetto PLM, essere promotore del cambiamento e, infine, guidare l’implementazione e il lancio in produzione. Il tutto con sostegno (essenziale) del top management. Ciò farà di certo la differenza tra il successo o il fallimento dell’iniziativa PLM.

I mattoni per far funzionare il progetto

Processo, comunicazione, formazione e supporto sono la chiave per il cambiamento della tua organizzazione. Processi ben definiti, con ruoli e obiettivi chiari, aiutano le persone a superare l’imbarazzo e il disagio di cambiare il loro modo di lavorare. I nuovi processi devono guidarle – passo dopo passo – lungo il percorso di Change Management per renderlo operativo.

La comunicazione gioca un ruolo importante in una trasformazione PLM. Le comunicazioni regolari sono essenziali per mantenere le persone coinvolte, ottenere il buy-in e l’impegno. Scegli diverse tipologie di comunicazione per coinvolgere il tuo pubblico. Prendi in considerazione e-mail, focus group, webinar, aggiornamenti sul portale aziendale o sessioni di feedback. Una interazione regolare e proattiva può ridurre la resistenza e coinvolgere i dipendenti sentendosi parte del processo.

Le iniziative di cambiamento falliscono ripetutamente a causa di falle nella strategia di formazione e supporto. Assicurati di fornire la giusta formazione nel momento dell’implementazione e del go-live: manuali scritti, corsi di formazione, supporto costante, dimostrazioni di best practice e casi di successo, tips & tricks per risparmiare tempo nella operatività quotidiana di tutti i giorni.
Supportare gli utenti e assicurarsi che ottengano tutto il supporto necessario è altrettanto importante, soprattutto durante i primi mesi dopo l’implementazione. Quando sorgono delle domande o delle richieste, risolvile rapidamente, non rimandare.

I motori del cambiamento

Il Program Management è un motore di cambiamento per quanto riguarda il PLM. Un progetto PLM ben organizzato, con iniziative collegate chiare e un piano di implementazione strategica orientato al successo, pone le basi per una trasformazione digitale di successo.

Per motivare il cambiamento, devi spiegare perché la situazione corrente non funziona e contrastarla con i benefici di un miglioramento. Fai prendere coscienza alla tua organizzazione del fatto che le cose così come stanno non vanno bene e che il cambiamento potrà farle funzionare meglio. Devi creare un senso di urgenza per avvisare l’organizzazione che il cambiamento deve avvenire qui e ora. Devi fornire ai dipendenti la possibilità di dare feedback e sfogare le loro preoccupazioni, così come esprimere la loro soddisfazione.

Infine, misura i progressi con gli indicatori KPI che riguardano la visione, la strategia e gli obiettivi. Le metriche devono concentrarsi su indicatori chiave che possano valutare la salute generale del tuo programma di Change Management. È importante celebrare i successi, anche il raggiungimento dei singoli obiettivi durante gli step di implementazione. Dare visibilità ai piccoli cambiamenti e creare slancio per cambiamenti più grandi sono ciò che rende i dipendenti desiderosi di partecipare al processo.

Comprensione e superamento della resistenza al cambiamento

La resistenza è una parte naturale del cambiamento. La resistenza al cambiamento può essere radicata nella paura, nella mancanza di fiducia o semplicemente nella confusione. A volte, i dipendenti potrebbero concentrarsi solo sulla parte che andrà ad impattare sul proprio lavoro quotidiano e potrebbero non riuscire ad avere una visione d’insieme, non riconoscere l’impatto positivo del cambiamento sull’intera organizzazione. Pertanto, potrebbero trovare il cambiamento dirompente e totalmente inutile.

Chiedere alle persone di cambiare è chiedere loro di uscire dalla loro zona di comfort. Se riuscirai a comprendere le cause della resistenza al cambiamento nella tua organizzazione sarà più facile trasformare la paura in cooperazione.

Stai intraprendendo anche tu un processo di cambiamento con l’introduzione di una soluzione PLM? La tua azienda ha bisogno di migliorare il proprio lavoro quotidiano?
Temi che un nuovo metodo di lavoro possa spaventare i tuoi utenti? Parliamo insieme del tuo progetto: scoprirai che con una soluzione come PRO.FILE i cambiamenti verranno introdotti per step successivi e autoconsistenti, gli utenti continueranno a lavorare nel loro consueto ambiente CAD e la tua iniziativa PLM apporterà benefici a tutta la tua organizzazione!

Contattaci e creeremo insieme la tua strategia di Change Management con PRO.FILE, il Product Data Backbone della tua azienda.

Fonte dell’articolo e credits immagine: blog shareplm.com

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Processo digitale: benefici e vantaggi con il PLM

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Eliminare la carta non significa digitalizzare i processi

Per definire un processo realmente digitale non è sufficiente passare dalla carta al file digitale. Occorre stare attenti alle apparenze e non accontentarsi solo di lavorare con un file in formato PDF.
Ciò che fa la differenza è il modo in cui vengono gestite le informazioni e come possono dare maggior valore aggiunto all’azienda. I documenti sono letti dalle persone, le informazioni digitali vengono processati dal sistema. Ciò significa che scannerizzare un documento (email, PDF, disegni) e archiviarlo nel File System non equivale alla digitalizzazione. Così facendo le informazioni contenute nel documento non sono utilizzabili digitalmente. Le informazioni devono essere gestite, bene. Devono essere strutturate e processabili, con la possibilità di collegamenti e link tra di loro per ricercare velocemente ciò che serve.

Un processo è digitale solo se le informazioni possono essere ulteriormente utilizzate ed elaborate

Oggi bisogna fare un’attenta valutazione per distinguere in un’azienda i processi digitali falsi da quelli reali. Il fatto che l’informazione non sia più cartacea, non significa per questo che sia digitale, ma è piuttosto semplicemente “elettronificata”. La fattura scansionata spedita come PDF da un fornitore al proprio cliente per e-mail ne è un tipico esempio. Le informazioni contenute nella fattura non sono utilizzabili digitalmente. Per un processo aziendale veramente digitale occorrono informazioni che siano realmente digitali.
Nel caso della fattura, è necessario innanzitutto che i dati delle immagini vengano letti mediante OCR (Optical Character Recognition), siano riconosciuti i dati d’intestazione e di posizione e, idealmente, confrontati con un ordine di base nel sistema ERP. Se il valore dell’ordine coincide con il valore della fattura, viene impiegato un workflow che trasmette i dati della fattura alla contabilità per il pagamento. La classica elaborazione automatizzata delle fatture senza intervento dell’uomo è esempio lampante di un vero processo aziendale digitale.

Un processo digitale è tale solo se le informazioni:

  • sono utilizzabili digitalmente.
  • sono elaborate meccanicamente.
  • è possibile l’interscambio tra i sistemi IT, sono collegati fra loro a tale scopo.

Digitalizzare i processi in Progettazione e R&D

Quanto detto può essere applicato anche nei reparti di progettazione e sviluppo.
Le informazioni presenti in un sistema PLM sono dati, documenti e processi che fanno parte dello sviluppo e della gestione del prodotto. Un esempio può essere il processo di modifica. La richiesta di modifica di un prodotto creata come PDF nel software PLM non è ancora un’informazione utilizzabile. Per diventare tale, l’istruzione in essa contenuta deve essere separata e linkata automaticamente con il rispettivo componente. Il semplice fatto che le singole voci della modifica siano specificate nella richiesta non consente ancora di classificarla completamente come digitale. E non è soltanto l’informazione sulla modifica che deve essere disponibile a livello digitale e deve essere collegata con la documentazione di modifica, bensì anche il task che ne deriva.

Se, pertanto, nell’ambiente PLM deve nascere un processo aziendale digitale, non è sufficiente mandare un task per email e aggiungere i componenti in questione come allegato. Piuttosto il task deve essere assegnato nel software PLM ad un utente incaricato e ciascun documento deve essere presente una sola volta. Il processo di modifica nel sistema PLM guida poi tutti i dati di prodotto e i documenti collegati alla modifica, accompagnati dal task.

In conclusione

Questi due scenari ci fanno comprendere quando un processo può definirsi realmente digitale. E che ogni settore dell’azienda può essere coinvolto in questa trasformazione digitale, traendone notevoli benefici sia economici che in termini di produttività. L’azienda deve creare i requisiti tecnici informatici necessari. Sono tre i settori essenziali per la digitalizzazione: il sistema ERP (con SCM, Business Intelligence e manutenzione) per il collegamento di produzione, finanze, vendita e assistenza, i sistemi Office (inclusi Intranet, il portale e il sistema CRM) nonché i software PLM per la realizzazione e la gestione del prodotto.

I tuoi processi sono veramente digitali? Stai sfruttando appieno le informazioni nel tuo lavoro quotidiano? Hai mai valutato quanto risparmio potrebbe avere la tua azienda lavorando con dati univoci e di qualità.

Contattaci e creeremo insieme la tua strategia di digitalizzazione con PRO.FILE, il Product Data Backbone della tua azienda.

Fonte dell’articolo: blog di PRO.FILE Italia

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Product Data Backbone: viaggio nel PLM

Verso il Product Data Backbone: un viaggio approfondito nel PLM. Viaggiare spesso significa lasciare la strada battuta per esplorare nuovi sentieri. Non sappiamo bene cosa ci attenderà il percorso che stiamo per intraprendere, ma vale la pena esplorare nuovi mondi!

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La maledizione delle isole dati isolate

Immagina di stare in mezzo all’oceano e goderti una vista molto ampia e rilassante. Sei in cima ad una collina e all’orizzonte riesci a scorgere alcune isole. Ti concentri su di esse e immagini quale potrà essere la tua prossima meta, l’isola che andrai a visitare nella tua prossima escursione in barca.
Si tratta di isole distanti tra loro, diverse, alcune difficili da raggiungere… e se fossero delle isole di dati isolate?

Cos’è un’isola dei dati? Pensa al concetto di isola di dati quando:

  • i dati sulla qualità del prodotto sono memorizzati in un foglio di calcolo, su un laptop, senza connessione con il resto del dipartimento.
  • i dati del cliente sono memorizzati nel database di vendita e il resto dell’organizzazione non può averne accesso.

Le isole dati isolate sono come quelle isole che hai potuto individuare solo con una visione d’insieme, rivolto all’orizzonte, dall’alto sopra una collina, perché le distanze tra queste isole sono i diversi database di una azienda che sono disconnessi tra loro.

E così, mentre la vista dall’alto è bella e molto scenografica, le cose iniziano a complicarsi una volta che hai bisogno di accedere a una di queste isole perché:

  • Le isole sono difficili da raggiungere in quanto l’accesso è limitato o rigidamente definito.
  • Avere un accesso all’isola è molto costoso.
  • Una volta arrivato sull’isola, scopri che la lingua per colloquiare è differente dalla tua (i tipi di file sono diversi e / o difficili da utilizzare).
  • Devi anche imparare a vivere (e operare) in un nuovo ambiente,che potrebbe farti sentire estraneo o essere intimidatorio nei confronti dei nuovi arrivati.

Esistono isole dati isolate in tutte le organizzazioni, la soluzione? Un Product Data Backbone aziendale

Questo scenario riflette essenzialmente la situazione che esiste nelle aziende di tutte le dimensioni, in ogni parte del mondo.

Le aziende nel corso degli anni hanno utilizzato un’ampia varietà di applicazioni e strumenti settoriali/dipartimentali per supportare le attività operative quotidiane come la gestione della Progettazione e le modifiche, la Qualità, la programmazione della Produzione, il comparto Sales, etc… Seguendo questa impostazione, le aziende sviluppano isole di dati isolate che non sono condivise né ben manutenute.

E qui iniziano i problemi…

  • Se i dati non sono facilmente disponibili per coloro che ne hanno bisogno all’interno dell’organizzazione, queste persone sprecheranno una quantità inutile di tempo alla ricerca di quei dati.
  • Senza una fonte centrale dei dati chiara e univoca, il rischio di trovare la versione errata di tali dati aumenta notevolmente.

Il risultato finale delle isole di dati è che si prendono decisioni basate su dati errati, ad ogni livello della gerarchia aziendale.

I limiti di lavorare con Excel

Utilizzato da molti, Excel è la soluzione più economica e più diffusa utilizzata da tutte le aziende. Questo strumento “potente” fornisce le funzionalità aziendali di base della disponibilità, della conservazione dei dati e della possibilità di scrivere codice semplice. Di conseguenza, viene utilizzato per implementare “semplici applicazioni aziendali” che comprendono una combinazione di dati regolati da “regole aziendali”.

Col tempo, tuttavia, le funzionalità di base di Excel non saranno più sufficienti, a causa delle dimensioni e della complessità dei file.
Ma, cosa più importante… non ci sono tracciabilità, cronologia e strumenti di collaborazione integrati in Excel.
Ma non finisce qui… poiché all’interno di un’azienda esistono più reparti, esistono anche numerosi database con logiche diverse. A volte questi prodotti hanno funzionalità semplici e contengono persino gli stessi dati tra i vari reparti. Ciò crea isole di dati con dati duplicati all’interno di un’azienda. E qui sorge la fatidica domanda: dov’è il file master corretto? Quando ogni reparto o divisione possiede un proprio Excel, senza alcuna comunicazione tra dipartimenti, i dati vengono condivisi senza un database centralizzato per mantenerlo normalizzato. E le nuove versioni di Excel possono essere in grado di contenere circa 65.000 record…

Come può essere utile un adeguato sistema di gestione dei dati

Un sistema di gestione dei dati come un sistema PLM può fornire la semplicità di configurazione di una soluzione di Excel con una posizione centralizzata per i dati, scalabile e con pieno controllo degli accessi secondo i permessi definiti internamente. E copre tutti gli inconvenienti che generalmente accompagnano le applicazioni personalizzate e locali. Inoltre, offre la sicurezza di una funzione di backup e un meccanismo di notifica che si collega all’azienda.

Hai mai considerato quanto potresti risparmiare in termini di tempo e di produttività con l’utilizzo di una soluzione PLM? Hai già una soluzione PDM ma non soddisfa più le tue esigenze e non ti permette di mettere in collaborazione i diversi dipartimenti aziendali?

Noi di Cadtec aiutiamo le aziende a gestire tutta l’informazione aziendale, definendo le regole e riorganizzando i processi. Un’unica piattaforma – un Product Data Backbone come PRO.FILE – è fondamentale per garantire certezza del dato e ridurre drasticamente i costi dovuti alla gestione dei duplicati. Come? Richiedi una demo presso la tua sede.

Fonte dell’articolo: sito web plm-blog.com

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Come implementare il PLM in azienda e vivere felici

Le criticità del processo di implementazione

Esistono diversi livelli di complessità nel processo di implementazione di una soluzione PLM: pianificazione lunga, sovraccarico di budget, ritardi di personalizzazione, ma non è più ragionevole pensare che l’introduzione di un sistema PLM richieda un team di più persone per un periodo di tempo che va sino ai 3 anni. Una volta arrivati al go-live, inoltre, il progetto non può considerarsi completato ma si inserisce nel lungo percorso di Change management.

Un sistema PDM-PLM deve essere implementato in modo agevole e rapida per dare subito dimostrazione della propria efficacia e della bontà dell’investimento fatto: ogni progetto PLM deve mutare nel tempo e adattarsi alle differenti esigenze dell’azienda, ma non sempre ciò è possibile perché viene considerato un sistema troppo complesso e ingessato.

Come vincere la sfida

Una moderna soluzione PDM-PLM deve seguire l’approccio di implementazione mediante ‘Configurazione’, riducendo così i costi di IT e consentendo un’introduzione iterativa e graduale. Il sistema PRO.FILE in Italia, per esempio, segue proprio questo tipo di approccio e viene introdotto con il metodo EASY.CON appositamente concepito da PROCAD.

Il sistema è configurabile, il che significa che quanto viene discusso nel progetto può essere subito attuato nel sistema, viene valutato dal responsabile o amministratore interno di progetto e, se necessario, nuovamente modificato. Quando si riesce a implementare con successo uno step (per esempio la definizione dei tipi di documento), si può passare allo step successivo, etc.
Questo metodo di procedere assicura che il Competence Center capisca esattamente le necessità e i bisogni del cliente e che anche i membri del team del cliente sia focalizzati sui risultati.

Il learning by doing

Per il cliente è particolarmente importante che durante il progetto i propri amministratori di PRO.FILE vengano addestrati a un ‘learning by doing’ per realizzare da soli gli adeguamenti sul sistema: l’azienda impara a realizzare in autonomia gli adeguamenti necessari e al termine del progetto d’implementazione è in grado di ampliare autonomamente l’impiego della sua installazione di PRO.FILE attraverso la configurazione.

I 5 fattori chiavi nell’implementazione

1. Parlare con gli utenti finali
L’utente finale può essere un ingegnere responsabile della gestione dei dati di progettazione, il gestore del programma che esegue il processo ECO o la persona responsabile dell’integrazione dei dati tra il PDM e il sistema ERP. Ciò che è importante, è parlare con le persone che svolgono un lavoro effettivo e non solo con il personale IT che gestiscono l’infrastruttura. Per la maggior parte delle aziende manifatturiere, la maggiore influenza sull’implementazione PLM arriverà dagli ingegneri che utilizzano sistemi CAD / PDM e dal Dipartimento di Produzione che utilizza il software ERP.

2. Sviluppare un piano on-board per gli utenti finali
Riuscire a convincere tutti gli utenti ad accedere al sistema PLM e ad utilizzarlo per la gestione dei processi è un incubo? E’ importante focalizzarsi su top 3 designer, addetti alla pianificazione della produzione e vendite. Una volta ottenuto l’impegno da loro, verranno conquistati di conseguenza anche i restanti utenti.

3. Avere una persona singola responsabile per il roll-out del sistema
Ogni nuovo processo in azienda rappresenta un cambiamento per gli utenti: serve responsabilità per farlo, per spegnere il sistema esistente e sostituirlo con uno nuovo. Nel mondo PLM, significa avere il controllo sulla gestione dei file CAD 3D, BOM, controllo ECO e trasferimento dei dati e delle informazioni alla produzione: occorre far riferimento ad una persona che sia in grado di controllare tutti e 4 questi elementi.

4. Politica e marketing interno
Anche l’implementazione PLM pianificata nel minimo dettaglio può andare storta se non si istruiscono le persone su cosa fare, si stabiliscono relazioni con persone interessate a promuovere il sistema e a raccontare casi di successo.

5. Educare al PLM
Nel PLM, 5 sono gli argomenti su cui educare

  1. come ingegneri e progettisti CAD archiviano file, revisioni e dati relativi
  2. come accelerare il processo di cambiamento e ottimizzare il processo ECO
  3. come controllare il costo del prodotto
  4. come consegnare BOM accurati
  5. come coinvolgere tutti i Dipartimenti aziendali per essere integrati e reperire agevolmente dati e informazioni tecniche.

Concludendo…

L’implementazione del PLM è un processo articolato. È necessario disporre di conoscenze PLM, di progettazione e di produzione sufficienti per orchestrare la pianificazione e l’esecuzione di questo processo. Coinvolgi tutti gli utenti, controlla il funzionamento del PLM con la formazione di un amministratore interno di sistema e cura l’educazione al cambiamento e alla strutturazione dei processi aziendali.
Ciò garantirà il successo del processo di implementazione e impedirà di mandare in fumo gli sforzi fatti sinora.

Vuoi che il tuo progetto di implementazione PLM sia un successo? Affidati a chi ha già gestito progetti PLM specifici in questo settore e contattaci. Scoprirai come PRO.FILE, può aiutarti a gestire in modo corretto dati, informazioni e processi.

Per approfondire: sito fabbricafuturo.it e beyondplm.com

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Come scegliere il giusto PLM nel settore automotive

Le peculiarità del settore automotive

Il settore dell’automotive è regolato da regole e procedure severe: lo sanno bene i fornitori di primo livello. Sono i cosiddetti TIER 1, quelli direttamente coinvolti nel sistema di ricerca e sviluppo, progettuale e produttivo di ogni casa automobilistica. Essi infatti sono coinvolti in fasi molto delicate, di stretta collaborazione, con un importante flusso di scambio dati tra cliente e supplier.
La prima richiesta: fornire i modelli CAD e altri documenti di sviluppo nello stesso formato CAD in uso presso il cliente.

Cosa è fondamentale valutare nella scelta di un PLM nel settore automotive

Proprio in virtù della forte specializzazione nel settore, il fornitore dell’industria automobilistica solitamente è in grado di servire diversi partner e deve quindi avere competenze solide e strutturate con più sistemi di modellazione solida CAD 3D.
Per gestire tutti i dati in modo uniforme e garantire processi di sviluppo strutturati, secondo regole approvate e condivise, l’utilizzo di una soluzione PDM-PLM è fondamentale: la necessità comunque di lavorare con differenti software CAD rende determinante che tale soluzione supporti il multi-CAD.
Piattaforme di questo tipo consentono integrazioni efficaci con tutti i più importanti CAD utilizzati da sempre nel settore automobilistico (CATIA, Siemens NX, PTC CREO).

Inoltre, occorre riflettere su un altro aspetto fondamentale. Bisogna gestire dati, informazioni e processi che vanno ben oltre la propria sede fisica e la propria organizzazione aziendale. Occorre gestire anche dati, informazioni e processi propri del committente, in piena sicurezza e con la garanzia di totale salvaguardia dei dati in possesso. E’ necessario garantire una gestione protetta dei dati e dei documenti tra i clienti che sono anche concorrenti tra loro.

I 4 requisiti che il PLM deve soddisfare

Quali sono allora i requisiti che un sistema PDM e PLM per i fornitori del settore automobilistico deve rispettare?

1. Integrazione e gestione multi-CAD. Gestione dei dati e dei documenti nei differenti formati CAD che i vari produttori automobilistici utilizzano.

2. Tracciabilità delle modifiche: ogni modifica dei modelli CAD e dei documenti deve essere accuratamente documentata.

3. Trasparenza nello scambio dei dati tra casa automobilistica e fornitore. Lo status di approvato e la quantità di dati e documenti scambiati  devono essere sempre trasparenti.

4. Rigorosa salvaguardia del cliente. Garantire una gestione protetta dei dati e dei documenti tra i clienti concorrenti del settore automobilistico.

Sei una azienda del settore automotive o sei un fornitore specializzato del settore? Affidati a chi ha già gestito progetti PLM specifici in questo settore e contattaci.  Scoprirai come PRO.FILE, può aiutarti a gestire in modo corretto dati, informazioni e processi.

Fonte dell’articolo: sito PRO.FILE Italia

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Documenti tecnici e documenti commerciali in un unico sistema

13.05.2021 | Webinar: Documenti tecnici e documenti commerciali in un unico sistema

Webinar: Giovedì 13.05.2021 alle ore 16:00 

Sfida: La gestione dei dati tecnici e commerciali in un unico sistema sembra ragionevole. Ma come è realizzabile in un’azienda tecnica?

Scopri in questo webinar:

  • Dove i processi aziendali hanno delle criticità perché addetti commerciali e tecnici lavorano ciascuno con i propri sistemi di archiviazione.
  • Come il tuo ufficio commerciale e quello tecnico potrebbero ottimizzare la collaborazione (3 esempi pratici)
  • In che modo il DMStec migliora i processi aziendali e supporta la creazione di un Product Data Backbone centrale.
  • I vantaggi di disporre di documenti tecnici e commerciali in un unico sistema


processi aziendali

La digitalizzazione dei processi come chiave per l’efficienza

processi aziendali

La gestione dei processi è un argomento particolarmente importante all’interno delle aziende. Tuttavia, oggi, l’approccio statico utilizzato negli anni ’90 e 2000 non funziona più. In passato tutto il possibile veniva tradotto in processi rigidi, che poi venivano mappati all’interno di un software.
Nei processi di collaborazione interni, ad esempio tra reparti R&D e produzione-service, i processi rigidi sono più un ostacolo che una utilità: troppo lenti e poco flessibili.

Con il metodo della gestione dell’impatto digitale, i processi dovrebbero essere digitalizzati passo dopo passo e mantenuti flessibili. Questo significa definire processi digitali sulla base delle informazioni che sono disponibili digitalmente e renderli utili e facilmente fruibili dalle persone.

Parti dal modello di business

La gestione dell’impatto digitale inizia dal modello di business.
Da lì si declina le necessità della collaborazione in azienda fino alle procedure concrete e si esaminano le dipendenze tra le diverse aree aziendali.
Innanzitutto, è importante identificare quali siano i processi di cui si desidera aumentare il livello di digitalizzazione. Questi dovrebbero essere i processi attraverso i quali la digitalizzazione promette il maggiore impatto. Gli obiettivi non dovrebbero essere troppo generici, ad esempio l’aumento dell’efficienza del processo nella produzione, ma neppure troppo dettagliati.
Nella fase successiva, devono essere definiti i criteri di realizzazione per ciascun grado di digitalizzazione. In questa fase occorre determinare come viene concretamente fissato il grado di digitalizzazione del processo selezionato. Spesso, i processi e gli ambiti da digitalizzare non sono adeguatamente descritti, ma riguarda essenzialmente le funzionalità del software acquistato, che viene quindi sfruttato solo in minima parte.
Nei progetti interni si parla poco dell’effetto che il nuovo processo digitalizzato dovrebbe effettivamente raggiungere. La gestione dell’impatto digitale da questo punto di vista è veramente efficace.

Domande concrete sui task

Andando più nel dettaglio: il task non dovrebbe essere quello di introdurre un nuovo software PLM, ma di realizzare – ad esempio – una gestione coerente degli articoli nello sviluppo del prodotto. Realizzare ciò nel concreto significa, ad esempio, disporre di dati degli articoli utilizzati nello sviluppo sincronizzati con il reparto Acquisti, Pianificazione e Produzione. Il vantaggio identificato deve quindi essere tradotto in un ROI.
Infine, il nuovo metodo di lavoro all’interno dell’azienda deve essere reso standard affinché il ROI sia raggiunto e il grado di digitalizzazione deve essere misurato e continuamente aumentato.

Le regole devono essere rispettate

Se, ad esempio, un’organizzazione desidera organizzare il filesharing con i partner (clienti, fornitori, studi esterni…) tramite stanze di progetto basate su cloud, è necessario che tutti i dipendenti rispettino in modo coerente la nuova regola definita e il nuovo modo di collaborare.
L’effetto della digitalizzazione, in questo caso, sarà il controllo automatico delle versioni e degli accessi, controllo che in precedenza avveniva manualmente, sperando che nessuno utilizzasse una versione obsoleta del file per l’invio via posta elettronica.

La digitalizzazione dei processi richiede una gestione rigorosa delle modifiche e funziona solo con un’implementazione persistente. Il team incaricato di questo progetto deve porre una serie di domande al fine di rendere standard il nuovo processo in azienda in modo sostenibile:

  • Quanto è rilevante l’effetto dei benefici del nuovo processo per l’azienda e c’è una decisione farlo in questo modo?
  • Tutti gli interessati sono coinvolti e conoscono gli obiettivi?
  • Le modifiche funzionano correttamente nella gestione quotidiana e sono implementate da tutti?

Se il nuovo processo non produce l’effetto desiderato, è importante tornare indietro e riprogrammarlo. Il processo deve essere flessibile e non rigido: questo è il metodo in cui la gestione dei processi funziona correttamente al tempo della digitalizzazione.

Hai valutato quali benefici potrebbe apportare la gestione dei processi digitali all’interno della tua azienda? Sei pronto a lavorare in termini di “gestione dell’impatto digitale”?
Il nostro mestiere è migliorare l’efficienza e la produttività delle aziende manifatturiere che vogliono trarre valore aggiunto dai dati e dai processi digitali gestiti quotidianamente. Vuoi saperne di più? Contattaci per raccontarci dove vuoi arrivare e tracceremo insieme la tua strada per la digitalizzazione in azienda.

Fonte dell’articolo: Raimund Schlotmann (Managing Director di Procad) sulla rivista IT & Production Online

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